Al Guitar Show 2025, il vintage non è stato solo protagonista: è diventato parte integrante dell’identità stessa dell’evento. Merito di Vintage Authority, che da tre anni affianca la manifestazione con una collaborazione solida e continuativa, capace di arricchirla con contenuti di valore, strumenti straordinari e un’autentica cultura dell’epoca d’oro della chitarra.

Anche quest’anno, la loro area non si è limitata all’esposizione: ha offerto un’esperienza immersiva, fondata sul valore storico, culturale ed emozionale del vintage. Insieme a Rock and Vintage, e con il contributo di oltre trenta tra i più autorevoli collezionisti italiani e internazionali, Vintage Authority ha curato uno spazio tra i più estesi mai realizzati in Italia. Un percorso che ha attraversato gli anni ’50, ’60, ’70 e ’80 attraverso strumenti rari e spesso unici, illustrati direttamente da chi ne conosce l’origine e la storia.
Tra i protagonisti, Flavio Camorani, Vincenzo Atzori, Hannes Schwienbacher e il negozio Guitar Sauce, con una selezione rappresentativa del miglior vintage e custom attualmente disponibile. Accanto a loro, collezionisti come Andrea Cesarini con la sua Andy’s Guitar Collection, Bruce Fan, The Vintage Guitar Guy, la new entry Guitars Explosion, The Vintage Choice e lo storico Furio Pozzi.
Claudio Cardelli, con una selezione di strumenti Gretsch della sua collezione, ha unito esposizione e musica dal vivo con i Rangzen, la sua band di famiglia.


Tra le novità di quest’anno, l’iniziativa “Chitarre per un giorno” ha aperto uno spazio agli appassionati privati, permettendo loro di esporre e proporre in vendita strumenti vintage di proprietà. Un esperimento che guarda alle future edizioni con l’obiettivo di rendere l’area sempre più aperta e rappresentativa della comunità.
Sul piano artistico, Vintage Authority ha co-organizzato con il Guitar Show le clinic di Chris Buck, tra i chitarristi più stimati della scena contemporanea. La sessione domenicale ha visto anche la partecipazione di Niccolò Bossini, presenza ricorrente nelle attività dell’associazione, e Leo Barbieri, con una dimostrazione tecnica sui suoni legati a Eric Clapton. A completare il programma, le masterclass “Silent” di Raffaello Indri e Flavio Paludetti, pensate per valorizzare l’ascolto individuale in cuffia.
La presenza del CPM – Centro Professione Musica ha aggiunto una dimensione formativa, portando al pubblico del Guitar Show la propria offerta educativa e aprendo un dialogo concreto tra la cultura dello strumento e le nuove generazioni di musicisti.