Al Guitar Show 2025, Amplificazioni Lombardi è stata partner tecnico ufficiale, curando l’intera fornitura degli impianti audio, i palchi e mettendo a disposizione dell’organizzazione anche il proprio team di tecnici del suono. Una responsabilità importante, gestita con la competenza e l’affidabilità che da decenni contraddistinguono il marchio Lombardi.
Nata all’inizio degli anni Sessanta dall’intuizione di Romano Lombardi, inizialmente come bottega di riparazioni elettroniche, l’azienda ha saputo evolversi fino a diventare un punto di riferimento per artisti e tecnici del suono. Dai concerti dal vivo alle registrazioni in studio, la qualità delle attrezzature e l’approccio artigianale hanno reso celebre la ditta di Castrocaro Terme, scelta nel tempo da musicisti del calibro di B.B. King, PFM, Banco, Patty Pravo e Brian Auger. Oggi, con la terza generazione alla guida, Amplificazioni Lombardi continua a progettare e costruire impianti con lo stesso spirito di un tempo, aggiornato alle esigenze del presente.
In occasione della loro partecipazione alla fiera, abbiamo raccolto alcune riflessioni con Riccardo Lombardi, per conoscere più da vicino la filosofia dell’azienda, i prodotti presentati e l’esperienza vissuta al Guitar Show.

Una storia di famiglia, Amplificazioni Lombardi e’ un nome storico nel panorama dell’audio professionale e oggi è arrivato alla terza generazione. Può raccontare brevemente l’evoluzione dell’azienda e come è cambiata nel tempo, mantenendo però continuità con la visione originale?
In effetti quello che portiamo avanti ha senza dubbio radici nel passato, fatto di riferimenti continui a quello che Romano Lombardi, il fondatore, aveva pensato per le sue creazioni.
Romano era perfettamente a conoscenza delle esigenze delle persone che frequentavano la sua bottega prima, e l’azienda poi. Nel tempo aveva capito che era fondamentale articolare la propria azienda in due settori diversi ma complementari. Da subito ha iniziato a dare assistenza tecnica (fonica) durante prove e spettacoli ai gruppi di spicco (ancora quando i service non erano presenti), e grazie a quanta esperienza sul campo seguiva e dirigeva passo passo l’ingegneria e la produzione Lombardi garantendo una piena risposta a quelli che erano i bisogni dei musicisti (questo proprio grazie alle esperienze sul campo venivano realizzati prodotti corretti alla richiesta del mercato).
Questa consapevolezza caratterizza l’attuale visione aziendale, all’ora come oggi il nostro modo di lavorare e progettare segue sempre tale linea.
La necessità di prodotti sempre più portatili e maneggevoli, a basso impatto ambientale, ci ha portato a cercare soluzioni più compatte e efficienti senza andare a snaturare la naturalità del suono e la gamma di frequenze fornite dai nostri prodotti.
Al Guitar Show avete fornito l’impianto audio per i palchi principali.
Può descrivere le principali caratteristiche tecniche e i motivi della scelta?
Nei due palchi principali era presente tutta la linea moderna dei diffusori Lombardi, l’attività del service Audio Luci Backline è portante per la nostra azienda e tutto l’anno i tecnici lavorano con i nostri impianti Lombardi.
Ci teniamo a sottolinearlo perché è proprio il senso del lavoro e delle idee che mettiamo in atto.
Sin dall’inizio dell’attività l’essere stati costruttori e usufruitori della nostra tecnologia ci ha dato una marcia in più per gestire le scelte in base alle nostre esigenze e alle richieste dei clienti.
Il PA del Palco Indor era composto da:
- n. 02 SUB LS2500P, subwoofer che monta 1 altoparlante da 15” caricato a tromba per una potenza di oltre 3200watt RMS, questo conferisce grande precisione, qualità e pressione nella riproduzione delle basse e bassissime frequenze e permette alle basse frequenze di percorrere maggior distanza. La soluzione da sempre più performante ed ecologica dal punto di vista dei consumi a parità di potenza, necessita di calcoli accurati per le dimensioni della camera, del mobile e della tromba. Ne beneficia però il risultato, portando il suono ad essere preciso e definito, utilizzando componenti ad alta efficienza con diametri inferiori a quelli di altri sistemi esistenti.
- n. 06 TOP LVR600BP, satelliti che montano un altoparlante coassiale da 10” al neodimio, il driver è al Kapton e al suo interno ha un rifasatore d’onda, ideale per Service dal piccolo al grande evento. Questo Satellite può essere usato in mono amplificazione o bi-amplificazione. Possono essere assemblati in più unità, sia in modalità line array che impilabili su stativo grazie a un sistema innovativo, creato da noi, che permette di montare fino a 3 diffusori sopra un normale elevatore da evento, garantisce la rotazione dei diffusori stessi per una copertura massima del suono su tutta l’area da coprire. E’ un prodotto molto leggero, sotto i 9kg, efficiente e con grande dinamica, realmente stupisce.

Il PA del Main Stage era composto da:
- n. 02 SUB LS2500P, come sopra in palco indoor;
- n. 02 SUB LS5000P, medesime caratteristiche del LS2500P ma con un doppio woofer da 15” perchè l’aria da coprire era più estesa e serviva maggiore potenza. LS5000P conta una potenza di oltre 6400watt RMS;
- n. 06 TOP LVR1200BP, detti “rapaci” per i suoi due altoparlanti coassiali da 10” presenti. Gli altoparlanti sono gli stessi del modello prima descritto LVR600BP, ma solo in configurazione bi-amplificazione. Sono inclinati tra loro garantendo maggiore apertura laterale. La principale caratteristica è una grande spinta nonostante le piccole dimensioni e un peso inferiore ai 20kg a modulo. Questo diffusore con caratteristiche point source ha appensione Line Array classica fino a 12 moduli, oppure può essere montato su stativo con barra a C fino a 3 moduli in altezza, questo lo rende molto versatile. L’apertura sia in orizzontale che in verticale permette una grande varietà di utilizzi, molti locali sia all’aperto che al chiuso hanno scelto questo prodotto per la qualità del suono riproposta anche con pochi moduli. Tutti diffusori presenti sul palco utilizzano coni di tipo coassiale progettati e testati assieme alle aziende costruttrici italiane seguendo le nostre specifiche tecniche.
Questa è la nostra politica, la riproduzione è il più fedele possibile a quello che avviene sul palco, tutto il processo audio in analogico, che non vuol dire “vecchio” , ma reale e bello!
Quello che contraddistingue i nostri prodotti è la facilità di accoppiamento fra i vari diffusori, pilotabili con i suoi finali Lombardi progettati totalmente in analogico, in classe AB, per operare ad alta efficienza. Sono realizzati con alimentazione switching per una maggiore definizione e velocità del suono. Ad ora i nostri amplificatori esprimono 1650w di potenza a canale, veri!
Anche i banchi utilizzati sono analogici, marcati Lombardi. Mixer con qualche anno alle spalle di progettazione, aggiornati e rimodernati nella parte circuitale direttamente dai nostri ingegneri in azienda rendendoli assolutamente compatibili con i moderni Live.
Non nascondiamo che in futuro un nuovo mixer analogico Lombardi possa tornare a essere un articolo da inserire nuovamente nel nostro catalogo, ci stiamo già lavorando da un po’. Non consideriamo la nostra una sfida al digitale, ma una vera e propria dimostrazione di un metodo di lavoro, che ha sempre trovato supporto e sostegno nei musicisti, assieme ai quali lavoriamo in Europa e oltre oceano.

Nel vostro stand erano presenti anche nuovi modelli per chitarra e basso. Può raccontarci che tipo di amplificatori avete presentato in anteprima, e quali sono le principali innovazioni che introducono rispetto ai modelli precedenti? Quale il feedback dei visitatori?
Partirei dal feedback di chi ha provato i nostri amplificatori. Il Guitar show è stata la riprova che avere a che fare con un amplificatore analogico riporta all’essenza del sound, una pluralità di combinazioni di toni che hanno lasciato senza parole chi li ha provati.
Il più venduto e’ il nostro LC8 detto “Giallino” per il suo colore caratteristico e disponibile anche nella versione rosso carminio, il suo suono e le armoniche che produce, fornite dai due coni da 8” biconici che lo caratterizzano e lo rendono inconfondibile. È interamente valvolare a due telai point to point.
Sempre per chitarra abbiamo sviluppato l’ultimo arrivo LC4, un ampli con maggiore potenza e controllo delle frequenze. La divisione completa delle sezioni alti e della sezione bassi, con volume dedicato per ognuno, ha il potere di miscelare un’infinita gamma di suoni.
Il combo si presenta con un cono da 12” biconico e una potenza modulabili da 25/60 W.
La versione testata e cassa raggiunge una potenza di 80 W. In entrambi i modelli è presente un bellissimo riverbero a molla che corre lungo tutto il top del mobile. Gli ampli sono tutti costruiti in ditta, point to point.
Anche per il basso abbiamo una soluzione nuova, al contrario degli ampli da chitarra, per il basso il finale della testata è a transistor in classe AB e fornisce una potenza di 1300 watt RMS.
Vista la risposta positiva dei nuovi prodotti, siamo stati felici di aver partecipato all’evento, per la possibilità di confronto con altre aziende e per la creazione di nuove collaborazioni.
Tutti gli amplificatori rappresentano l’evoluzione tecnologica di prodotti collaudati da diversi anni, apprezzati da numerosi musicisti italiani e internazionali.

Tradizione e innovazioni.
Quanto influisce l’eredità tecnica e culturale del passato nel vostro approccio alla progettazione e costruzione degli amplificatori di oggi? In che modo si coniugano la tradizione e le esigenze della produzione moderna?
Mantenere la tradizione nel 2025 è una sfida. Cerchiamo di pensare a tradizione e consapevolezza sommate assieme; si lavora in modo orgogliosamente artigianale per fornire sempre prodotti di qualità, materiali, componenti, tutto quello che in questa evoluzione continua del mondo spesso viene dimenticato.
Usufruire degli insegnamenti del passato serve per non snaturare il suono e le idee, che si mixano alle moderne tecnologie. Per noi la storia ha un valore che non viene messo da parte. I riferimenti a tutto quello che è successo, artisti accompagnati nel loro percorso, consigli, palchi, tecnici, hanno creato strati di storia che si respirano all’interno della nostra azienda.
Il Guitar Show 2025, da protagonisti.
Essere partner tecnico di una manifestazione come il Guitar Show ha senza dubbio un valore simbolico e operativo.
Cosa ha significato per voi partecipare in questa doppia veste, sia come espositori sia come responsabili dell’intera logistica legata al programma eventi?
Quali sono stati i punti di forza e le sfide principali affrontate?
Ritornare all’interno di una fiera, dopo tanti anni, ci ha permesso di parlare con le persone, ci ha permesso di esporre i nostri prodotti. Essere presenti in certe situazioni vale più di qualsiasi campagna social.
La possibilità di fare sentire quello che produciamo si è alternata tra palco e stand. È stata una esperienza davvero importante. Abbiamo mantenuto un dialogo continuo con gli organizzatori e non abbiamo avuto problemi nella gestione di tutti gli artisti che si sono esibiti nei diversi palchi. Avere feedback positivi ci permette di evolverci e fare squadra tra i tecnici. Sicuramente uno dei punti di forza è stato mantenere la nostra tecnologia analogica, apprezzata anche da chi in scheda tecnica aveva altre tipologie di richieste.
La richiesta di partecipazione è arrivata sia da Eufonica che dalla crew operativa del Guitar Show.
Ci sono tanti momenti da ricordare e tanti appunti per migliorare sempre nel futuro.