Ed eccoci qui! Passato il “day after” di lunedì, utile a ricomporre forze ed emozioni, possiamo fare a mente fredda un resoconto della giornata. Come prima cosa: grazie a tutti! Agli espositori, agli artisti e al pubblico che ha affollato le sale del Four Points Hotel per questa prima edizione del Guitar Show.
Le migliaia di persone che domenica hanno visitato l’evento sono il meritato premio alla lungimiranza degli operatori che hanno creduto in questo nuovo progetto, aderendo fin dal principio con un entusiasmo travolgente. L’elenco espositori è stato in assoluto uno dei più ricchi negli ultimi anni in Italia e la loro presenza massiccia si è tradotta in migliaia di strumenti da vedere, toccare e provare – ma soprattutto – in una presenza clamorosa di artisti impegnati sul palco in demo di prodotti. Oltre 100 espositori iscritti, quasi 150 marchi presenti ufficialmente, 45 appuntamenti con artisti di grido internazionale e un pubblico che per presenze ha sfiorato numeri di altre storiche manifestazioni in Italia, consolidate da molto più tempo. Vorrei dire: ci avevamo visto giusto, tutti insieme! Il Nordest è una delle aree più ricettive a livello nazionale per quanto riguarda la musica suonata e il mercato dello strumento musicale, con un pubblico appassionato, competente e curioso. Dopo domenica, è una verità comprovata.
Due parole sulla comunicazione. Dopo lunghe e attente riflessioni ho scelto di non affidarmi ai tradizionali canali locali, come quotidiani, reti televisive o una campagna di volantinaggio e affissione di medio o grande formato. L’idea era quella di provare a convogliare un pubblico qualificato, fatto di musicisti realmente interessati allo strumento (e al suo mercato), evitando di coinvolgere il pubblico generico, più incuriosito dall’aspetto musicale e di intrattenimento. Certo, sotto determinati aspetti il valore della divulgazione culturale vorrebbe che eventi come il Guitar Show avvicinassero alla pratica musicale quante più persone possibili e pertanto il pubblico generalista in questo senso è il più grande contenitore dal quale attingere. Tuttavia, perchè questa prima edizione ci potesse fornire un dato significativo sulla dimensione del “mercato attivo” nel Nordest, ho creduto – pur prendendomi un grosso rischio – che fosse necessario andare a coinvolgere un pubblico più selezionato, quello dei musicisti attivi, attenti al mercato, interessati all’innovazione e al prodotto. Sono convinto che ogni nuovo evento debba innanzitutto scoprire la base culturale in grado di sostenerlo, così ho pensato che rivolgersi in prima battuta allo zoccolo duro dovesse essere lo step iniziale. Anche in questo caso, credo, che l’idea abbia premiato. Perchè tutti oggi (espositori, artisti e pubblico) usciamo da questo evento perfettamente consci che il Nordest è un’area ai vertici del ‘fare musica’ in Italia e da questo punto consolidato possiamo proseguire verso obiettivi allargati per le future edizioni.
Le riviste e i media di settore ci hanno dato una copertura straordinaria contribuendo in modo significativo al successo dell’evento. In particolare, mi preme citare Guitar Club e Chitarra Acustica sulla carta stampata, mentre sul web Musicoff.com ci ha regalato importanti articoli di anteprima e uno splendida copertura dal vivo durante tutta la giornata di domenica. Va detto che la loro è stata una partecipazione tanto produttiva quanto spontanea, perchè, consapevoli della portata che l’evento stava prendendo, hanno sposato l’iniziativa in modo del tutto disinteressato sul piano commerciale. A loro un plauso e tutta la mia più sincera gratitudine.
I social sono stati il terreno sul quale si è consumata la battaglia comunicativa per portare un pubblico numeroso e di qualità al Guitar Show, punto di forza della mia Playstudio, insieme all’attività di organizzazione eventi. Ci abbiamo lavorato molto, abbiamo selezionato messaggi, target e bacino di utenza con attenzione e precisione maniacale. Poi il tam tam dei produttori e degli artisti ha aiutato a contagiare il pubblico in modo virale. Il risultato è quello che tutti abbiamo visto. In sostanza si può dire che è un’opera costruita insieme, pubblico incluso che in fondo è il vero protagonista. E’ per questo che ho scelto di fare un comunicato unico rivolto a tutti. C’è chi organizza, chi espone, chi visita, ognuno a suo modo contribuisce ed è parte integrante del successo di un evento come quello appena conclusosi.
Tra le tante cose positive, sono emersi anche alcuni punti deboli che abbiamo recepito e appuntato. Se il piano terra si è rivelato perfetto, non lo è stata la logistica al primo piano. Spazi troppo limitati nelle salette da due, sia per gli espositori che per il pubblico. Di questo me ne scuso, probabilmente la stessa formula ampliata a un terzo piano e con un solo espositore per ambiente sarebbe stata la soluzione giusta. Ci lavoreremo cercando di far quadrare esigenze e costi, 12 mesi sono un buon tempo per riuscirci. Va detto che individuare ambienti idonei per un evento con queste caratteristiche non è un’impresa facile. Trovare una struttura che disponga di grandi sale per la liuteria e almeno 20/40 sale meeting per isolare i produttori più ‘loud’ è estremamente difficile. Anche i grandi quartieri fieristici e congressuali abbondano per spazi ampi ma spesso mancano in offerta per quanto riguarda numerosi ambienti acusticamente divisibili, dove ospitare singoli espositori. Per questo resto convinto che il Four Point (che a breve sarà anche ampliato), con le dovute azioni correttive, possa rimanere l’ambiente ideale. Ci stiamo già pensando e lavorando.
Infine un saluto e un ringraziamento ai tantissimi musicisti che hanno calcato i palchi del Guitar Show. Un elenco di nomi strepitoso, 8 ore ininterrotte di eventi, approfondimento e divertimento. Ci tenevamo a darvi un palco all’altezza e abbiamo fatto investimenti importanti sull’allestimento degli stage. Insomma, un palco prestigioso doveva anche essere bello! Un plauso allo staff tecnico, lo stesso che mi segue da anni in altri eventi simili, con un grande fonico, Leonardo Ardillica al timone e i ragazzi di TJ Service a garantire un supporto logistico impeccabile.
Permettetemi di ringraziare tutti ancora una volta e arrivederci al 20 maggio 2018 per prossima edizione!
Luca Friso